I sentieri di Ornica - Sei proposte tra le strade dell'antico borgo e la vetta del Pizzo dei Tre Signori

L'Amministrazione Comunale di Ornica ha predisposto una Guida "Al cospetto del Tre Signori" di facile considerazione sui sentieri del territorio di Ornica. La guida, in formato tascabile e quindi facile da tenere nello zaino, è a cura di Stefano D'Adda e Marco Dusatti. In tutto 96 pagine con sei itinerari: l'antico borgo e il santuario, l'anello piccolo, nel cuore della trama rurale, l'anello grande, sul filo dei prati alti, la Val d'Inferno e il pizzo del Tre Signori, la Val Salmurano e il rifugio Benigni e il periplo del pizzo di Cusio e i Pianoni. La Guida arricchita dai bellissimi acquerelli di Dusatti, ha inoltre un'ampia iconografia costituita da dettagliati stralci cartografici in scala 1:15mila, nove schede tematiche di approfondimento e una carta d'insieme allegata con tasca in scala 1:20 mila.

Itinerari escursionistici
Posto ai piedi del Pizzo dei Tre Signori (2.554 metri di quota) Ornica è ricco di itinerari escursionistici di varia difficoltà: occasioni per scoprire la montagna ancora intatta, fauna e flora del Parco delle Orobie, ma anche la storia della comunità. Antichi sentieri e mulattiere percorsI nei secoli da allevatori e commercianti portano in Val d’Inferno e al Pizzo dei Tre Signori, in Val Salmurano e al rifugio Benigni, verso il pizzo di Cusio e i Pianoni, ma anche attraverso gli alpeggi e i prati alti o alla scoperta dell’antica via del ferro. E alcuni itinerari possono essere validi percorsi per mountain bike e scialpinismo.

Primo itinerario - L'Antico Borgo e il Santuario
Le prime notizie di Ornica riferiscono di un villaggio appartenente al comune della Valle Averara e raccolto alla confluenza dei due maggiori torrenti che ne solcano le altre terre. Si può dire che con modeste varianti, le maggiori delle quali avvenute a partire dal secondo dopoguerra, Ornica abbia conservato le primigenie fogge. Oggi come un tempo infatti un piccolo agglomerato di case antiche e severe è appostato all'apice dell'omonima valle, laddove l'asprezza delle rocce dolomitiche lascia finalmente il posto a dolci dossi e a minuscoli terrazzi. L'itinerario è in realtà una breve passeggiata tra gli edifici più antichi e importanti del paese, che si può effettuare anche con il "vestito della festa" in occasione di un ritrovo conviviale oppure nell'ultimo scampolo di una giornata passata in alta quota.

Secondo itinerario - L'Anello piccolo, nel cuore della trama rurale
I prati sono stati per secoli una preziosa dote di Ornica, il fondamento di un'economia rurale basata sulle disponibilità foraggere e, onseguentemente, sulle produzioni casearie. Una rete viaria fitta e a tratti pregevole attraversa questa "industria verde", collegando i diversi comparti produttivi e i relativi poli organizzativi: le "tègie". L'itinerario, breve e alla portata di tutti, entra nel cuore di questa trama rurale, ove il lavoro dell'uomo si fa paesaggio e segno distintivo dei luoghi.

Terzo itinerario - L'Anello grande, sul filo dei prati alti
All'apice della corona prativa che circonda l'abitato di Ornica una serie di tracciati pedonali collega i diversi siti e marca il passaggio tra l'ambiente agricolo e quello forestale. Alcune di queste vie di transito erano un tempo assai importanti: un posto di rilievo era certo occupato dallo Stradù, la "grande strada" posta tra Chignöi e Aga, oggi in gran parte sostituita dalla ancor più ampia pista agroforestale, dalla quale si staccavano i tracciati per il Colle Dudello e per il capoluogo. Grande rilievo aveva anche la strada della Val Salmurano, in sinistra idrografica dell'omonimo torrente, cui ancor'oggi si connettono i due tracciati per il Colle della Maddalena, il più settentrionale dei quali trasformato però in carrabile. Lungo antiche strade e semplici sentieri, a scavalco tra prato e bosco, si muove questa terza proposta, alla portata di tutti e percorribile per gran parte dell'anno.

Quarto itinerario - La Val d'Inferno e il Pizzo dei Tre Signori
A dispetto del nome, la Valle Inferno è una delle valli più belle e note delle Orobie bergamasche. Ameni e dolci paesaggi rurali e alpestri la caratterizzano sin dal fondo per poi lasciare spazio ai severi colori e disegni della rocciosa testata, dominata dal possente caposaldo confinario del Tre Signori. I suoi quasi cinque chilometri di sviluppo sono un concentrato di bellezze naturali e antropiche, che l'itinerario cerca di descrivere seguendo il classico tracciato indicato dal segnavia CAI 106, da Ornica alla vetta dell'antico Pizzo Cengio. La proposta è riservata agli escursionisti esperti, a ragione della sua lunghezza e dell'impegno richiesto dall'ultimo tratto, pur se il percorso è sempre ben segnalato e visibile. Lungo il ritorno sono proposte alcune varianti all'itinerario principale, che permettono di godere al meglio questo prezioso lembo di terra alpina.

Quinto itinerario - La Val Salmurano e il Rifugio Benigni
Il Torrente Salmurano forma il ramo orientale della grandiosa "Y" idrografica che innerva il territorio di Ornica. Un campo che ben presto riceve il contributo della Val Pianella e del Valletto, le apriche e amene convalli con cui forma lo spettacolare ventaglio sommitale. Nella zona dei Piazzotti i suoi limiti non collimano però con quelli amministrativi, che infatti si spingono un po' più a Nord e inglobano la dolce conca dei Piazzotti, le cui acque si versano nel Torrente Bitto di Gerola e dunque nell'Adda sopralacuale. Proprio qui, tra le ultime "piazzole" pascolive, sorge il Rifugio Benigni, il "tetto" più alto d'Ornica, uno dei punti nodali di questa proposta. Dedicato agli escursionisti esperti a ragione della sua lunghezza e dell'impegno che richiede il tratto sommitale, il percorso è sempre ben segnalato ed evidente, soprattutto nella parte più elevata, laddove la bella mulattiera della Grande Guerra è raggiunta dal sentiero che s'avvia da Sciocc.

Sesto itinerario - Il Periplo del Pizzo di Cusio e i Pianoni
Il Pizzo di Cusio è un massiccio cono dolomitico che delimita a levante la Valle d'Ornica e come un possente gendarme s'erge a guardia del suo breve corso, fiancheggiato dal dirimpettaio Pizzo del Rocco. Nonostante il nome, la montagna è pressoché equamente divisa tra Ornica e Cusio, pur se il Colle della Maddalena è cusiese, donde il toponimo dialettale "La Còla de Cus". L'itinerario aggira per intero il pizzo e percorre un tratto della variante superiore della Via del Ferro, una delle storiche strade con cui Ornica si relazionò alle terre vicine e lontane. Alla portata di tutti, richiede attenzione in alcuni tratti poco evidenti. L'assenza di acqua e l'aridità dei versanti solivi ne sconsigliano una percorrenza estiva.